Una guida di fotografia può indicare i soggetti migliori per gli scatti? Certamente no, dal momento che non ce ne sono. Una delle bellezze dell’arte fotografica è insita proprio nella possibilità di trovare soggetti interessanti nei contesti più diversi e, soprattutto, più impensati.
Tutti noi abbiamo avuto almeno una volta sotto gli occhi degli scatti che hanno fatto la storia, attraversando i decenni e trovando sempre qualcosa da comunicare all’osservatore.
Dietro a questi capolavori, oltre a una buona dose di sapienza tecnica, è presente anche l’estro tipico dell’artista, capace di cogliere anche nei minimi particolari qualcosa che riesca a catturare in maniera potente l’attenzione dello spettatore, o, addirittura, di milioni di spettatori (siamo in un mondo interconnesso, dove le immagini fanno il giro del mondo).
Una buona guida di fotografia deve ricordare l’importanza di questo estro, che si può sviluppare esercitandosi durante le varie sessioni di scatto.
L’occhio universale
Il buon fotografo, quando si muove alla ricerca di ispirazione per i propri scatti, deve mantenere l’atteggiamento di un osservatore onnivoro nei confronti di tutto quello che si trova ad avere attorno.
Nessuna guida di fotografia sarà in grado di decodificare scientificamente quello che è il comportamento universalmente giusto da mantenere, ma di fornire alcuni veloci consigli sì.
• Mai guardare solo frontalmente: la strada, la città, il bosco, la spiaggia, qualsiasi ambiente nasconde delle straordinarie bellezze, che possono trasformarsi in soggetti per uno scatto memorabile.
• Annotare, annotare, annotare: un fotografo deve portare con sé un supporto su cui annotare le proprie impressioni relativamente ai potenziali soggetti. Andare in giro in cerca d’ispirazione significa anche fermare su carta (o su touch screen, visto che siamo nell’era degli smart phones!) le proprie idee, per rifletterci poi su, e vedere come possono essere impiegate dal punto di vista artistico.
• Sperimentare: se si ha a disposizione un soggetto (può trattarsi di un vicolo, una panchina, un albero ecc. ecc.), può essere utile impegnarsi a immortalarlo in diverse situazioni, cambiando l’inquadratura, l’apertura focale, la luce, o modificando la distanza da cui si scatta.
Si tratta solo di piccoli accorgimenti per sviluppare una mentalità il più possibile adatta a trovare anche nelle situazioni più strane (e apparentemente meno toccanti) dei soggetti adatti a delle fotografie di grande impatto emotivo.
La nostra piccola guida fotografica relativa ai modi più adatti per trovare sempre qualcosa da fotografare arriva adesso a toccare un argomento molto importante: la banalità. Cosa intendiamo quando pronunciamo questa parola in fotografia?
Parliamo di qualcosa di fortemente anonimo, di qualcosa che, già in partenza, crediamo non possa mai riuscire a toccare le corde dei potenziali osservatori. Anche questi soggetti ostici possono essere trattati in vari modi.
Come?
• Avvicinandosi molto e usando per esempio obiettivi di lunghezza focale sopra ai 100 mm. Si riuscirà così a tirar fuori dal dettaglio degli effetti molto suggestivi.
• Giocando sugli sfondi e sulle illuminazioni, andando a scardinare quello che l’immaginario collettivo lega a una particolare figura e al contesto in cui è inserita.
La nostra guida finisce qui. L’ultimo consiglio che vogliamo dare è quello di non smettere mai di mettersi in discussione, sia dal punto di vista dell’utilizzo delle tecniche fotografiche, sia da quello dell’estro e dell’ispirazione, due compagni che devono essere vivere a stretto contatto di chiunque ami la fotografia, e abbia voglia di migliorarsi giorno dopo giorno.
Per altri suggerimenti ti invito a scaricare gratuitamente il mio Report qui a fianco. ——–>>>>>>>>
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